Il ministro del Welfare Marizio Sacconi torna sulla questione delle dimissioni dell’ex direttore di Avvenire Dino Boffo.
In una copiosa intervista rilasciata a Sergio Rizzo del Corriere della Sera, Sacconi rifiuta di essere etichettato come capo del dissenso interno al Pdl: «Al contrario, dato che le mie convinzioni sono le stesse della larghissima maggioranza del centrodestra».
La lettura del ministro, però, suscita più di un interrogativo: per Sacconi, infatti, «Boffo è stato vittima incolpevole di questo violento clima polemico partito dall’aggressione al presidente del Consiglio. A me dispiace perché ho un’amicizia personale con lui, mio conterraneo, ho sempre trovato in lui un cattolico liberale, non certo un cattocomunista».
I nemici di Boffo, per il ministro, sono anche i nemici del Governo: «È evidente che queste polemiche giornalistiche sono nate dall’interno del mondo cattolico.Posso immaginare che tutto sia nato in ambienti cattolici ostili a lui perché ancor più ostili a noi».