La puntata speciale di “Porta a Porta” dedicata alla consegna delle prime case ai terremotati d’Abruzzo, con in studio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non avrà concorrenti.
Dopo la contestata decisione di spostare la prima di Ballarò, infatti, è arrivato il rinvio anche per Matrix, che avrebbe dovuto esordire il 15 settembre trattando il tema, attuale e delicato, della libertà di stampa.
Ufficialmente, Matrix slitta di una settimana, al 21 settembre, per non meglio precisate «ragioni tecniche». Questa, almeno, è la versione di Mediaset. Ma le polemiche, già innescate dal caso Ballarò, sono destinate ad aumentare.
Per il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti, le ragioni tecniche sono un parafulmine e «l’oscuramento» delle trasmissioni ha ragioni più profonde: «il polo Raiset si genuflette davanti al proprietario unico».
Il leader del Pd, Dario Franceschini, dopo l’affondo dei giorni scorsi, sceglie l’ironia: : «Stiamo valutando se, per rispetto istituzionale, non sia il caso di sospendere le trasmissioni di Youdem», la televisione del Partito Democratico.
Sullo spostamento di Matrix, in ogni caso, la questione è complessa e legata sia al tema, la libertà di stampa, che agli ospiti previsti in studio: Maurizio Gasparri, Paolo Gentiloni, la direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini e il vice di Libero Franco Bechis, l’opinionista del Corriere della Sera Beppe Severgnini e, dulcis in fundo, il direttore del Giornale Vittorio Feltri.
Ed è soprattutto quest’ultimo a rappresentare il problema, in un momento di forti tensioni all’interno della maggioranza. Quindi, il rinvio tecnico.
Diversa, invece, la situazione in Rai, dove il presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli, vuole vederci chiaro e anticipa la prossima riunione della commissione. Sul fronte AnnoZero, invece, è tutto fermo: manca una settimana al debutto, ma il contratto di Travaglio ancora non si vede. E Santoro, senza il giornalista, non partirà.