Sarah Palin, l’Alaska e il gasdotto inesistente

Sarah Palin, governatore dell’Alaska ed ex-candidata repubblicana alla vice-presidenza degli Stati Uniti, è al centro di una polemica che riguarda la costruzione nel suo stato di un gasdotto da 40 miliardi di dollari che porterebbe il gas nel resto del Paese.

Nello spazio di 30 anni diecine di milioni di dollari sono stati già spesi per ricerche sulla realizzazione del progetto, che però, scrive il sito portfolio.com, resta ancora sulla carta.

Lo stesso presidente Obama è favorevole alla costruzione dell’enorme gasdotto, che secondo la Palin sarebbe il più grande e costoso progetto infrastrutturale del Nord America. Ma, scrive portfolio.com, Obama non si rende conto che il principale ostacolo alla realizzazione del gasdotto è la stessa Palin, che non nasconde la sua ambizione di conquistare la Casa Bianca nel 2012.

Secondo l’ex-governatore democratico dell’Alaska Tony Knowles, ”il gasdotto è solo la seconda priorità della Palin, perché la prima è fare in modo che a costruirlo non siano le compagnie petrolifere a lei invise”.

Ma la Palin, scrive portfolio.com, non si rende conto che sono proprio le compagnie petrolifere da lei tanto odiate – Exxon Mobil Corp., BP e ConocoPhillips Co. – che potrebbero realizzare il progetto cui la Palin dice di tenere tanto. Il motivo dell’avversione della Palin? I giganti petroliferi hanno da sempre controllato l’Alaska come una colonia, e la Palin vuol mettere fine al loro dominio, anche a costo di rinunciare, ma senza dirlo, al gasdotto.

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lgermini