Per le coste sarde, quella del 2009 è un’estate da dimenticare. Incendi, disservizi e imprevisti, infatti, stanno trasformando la stagione in un flop per l’isola.
L’ultimo episodio, in ordine cronologico, è del 22 agosto quando, Alberto Dubini, turista milanese di 60 anni, ha pensato bene di fare una passeggiata, con la sua jeep acquatica nell’isoletta di Budelli a pochi passi dalla Spiaggia Rosa.
Quando i carabinieri lo hanno raggiunto e multato, il turista, che non aveva battuto ciglio davanti alle proteste dei bagnanti infuriati, è persino apparso incredulo: «Non capisco perchè, ho tutte le autorizzazioni in regola».
Ma non c’è solo l’imprenditore tessile che si diverte a fare lo slalom tra gli ombrelloni del parco naturale: in Sardegna, infatti, a protestare e a disdire le vacenze sono in tanti.
A Baja Sardinia, vicino alla Costa Smeralda, per esempio, i depuratori sono fuori uso e i liquami si stanno riversando sulle spiagge. Risultato: ventimila turisti che minacciano di ricorrere in tribunale. Durante i lavori alla rete idrica, come se non bastasse, è venuta fuori anche una discarica di batterie per le automobili. E anche gli albergatori minacciano querele.
Dulcis in fundo, l’idea di distribuire posacenere tascabili sulle spiagge di Stintino si è rivelata un fiasco: i bagnanti li usano per portarsi via un po’ di sabbia e le cicche vengono gettate tutte in terra.
