UNO STUDENTE FERMATO – In mattinata si sono registrati momenti di tensione tra polizia e studenti sotto Palazzo Madama, a Roma, dove un ragazzo è stato fermato per aver sputato a un poliziotto. Lo studente è stato rilasciato dopo poco: per i suoi compagni il motivo della sua identificazione sarebbe legato a un tentativo da parte del ragazzo di scavalcare le transenne. Le fila del presidio, intanto, si ingrossano e si attende l’arrivo dei sette cortei spontanei degli studenti medi e universitari che stanno attraversando la Capitale per convergere a Palazzo Madama, dove in giornata si discute il contestato decreto Gelmini. Numerose le pattuglie della polizia municipale che stanno operando lungo i percorsi delle manifestazioni per limitare i disagi al traffico e provvedere alla chiusura e riapertura delle strade interessate.
LE PROTESTE – Le proteste proseguono intanto, oltre che nella Capitale, in numerose città italiane. A Milano sono sempre più numerosi i licei e gli istituti superiori occupati o autogestiti. A Torino sono previsti nel pomeriggio tre cortei di protesta, mentre una quarantina di studenti del Fuan, organizzazione della destra, hanno organizzato stamattina un sit in nel cortile del rettorato dell’Università degli Studi, a favore della riforma del governo. «Nichi sei uno di noi» gridano gli studenti a Bari rivolgendosi al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che sfila con loro per le vie della città. A Viareggio un gruppo di studenti, partito in corteo dalla centrale Piazza Mazzini, ha occupato per alcuni minuti i binari della stazione ferroviaria. La manifestazione non ha causato alcun problema al transito dei treni. Manifestazioni anche a Bologna, a Cagliari e a Pescara.
I RETTORI – Nel frattempo il rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo, dalle pagine de La Stampa fa sapere che «se il governo non cambierà strada, convocando i rettori, ritirando tagli insostenibili e aprendo la via a una seria riforma delle università, non potrò che dimettermi insieme agli altri rettori italiani. Ne abbiamo parlato tutti – ha detto Profumo -, siamo tutti d’accordo». Secondo il rettore del Politecnico di Torino, a livello nazionale i tagli ammontano a «un miliardo e 450 milioni nel 2013».