SCUOLA: IL MINISTRO GELMINI RIBADISCE, ”IL DECRETO RESTA”

«Il decreto resta» Lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, chiudendo così il confronto con tutti quegli studenti (Uds, Udu, Rete degli studenti) che avevano posto come condizione per sedersi al tavolo il ritiro dei provvedimenti contestati nell’ultimo mese da oltre 300 cortei in tutta Italia. «Bisogna cambiare, in Italia si spende male», ha ripetuto il Ministro. Intanto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da Pechino aveva accusato: «tra i manifestanti ci sono facinorosi».

Le manifestazioni
Ieri è stata una nuova giornata di agitazione: occupazioni, autogestioni, lezioni all’aperto e cortei in molte città italiane. A Roma, serata di tensione al Festival del Cinema, con gli studenti che si sono presentati in massa all’Auditorium: due agenti di polizia hanno riportato lievi ferite per il lancio di oggetti da parte dei manifestanti.

Il dibattito politico
Tra i poli è di nuovo scontro. Con il Pd che chiede a gran voce, insieme agli studenti, che il ministro della Pubblica Istruzione ritiri il decreto con la riforma per scuola e università e apra poi un tavolo di confronto con le parti sociali.
Anche la decisione del ministro della Pubblica istruzione di ricevere delegazioni di studenti non è riesciuta a placare gli animi. «È grave che la Gelmini – sostiene il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini – riceva solo chi fa occupazione e non ascolti invece gli studenti che ritengono che non si debbano occupare le scuole». Fino a quando il governo non ritirerà il decreto, avvertono gli studenti auditi dal ministro, la protesta continuerà.

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