di Roberto
Il 2008 sarà ricordato principalmente per la recessione economico-finanziaria mondiale. Il 2009 secondo gli economisti e guru della finanza sarà molto più catastrofico. Milioni di persone hanno perso il lavoro negli ultimi mesi, ancor di più saranno quelli che lo perderanno nell'anno venturo. Non nascondiamoci dietro a un dito e non facciamo gli ottimisti a tutti i costi: tempi orribili e drammi umani cavalcheranno il solco del 2009. In questo periodo di buonismo natalizio, concedimi di andare controcorrente e di essere un po' velenoso. Il mio pensiero non va a quelle famiglie che si trovano senza lavoro sotto Natale o a quelli che aspettano la redundancy che inesorabile li colpirà tra qualche mese. A loro va la mia solidarietà e le mie laiche preghiere. Il mio pensiero va all'impiegato statale che ha vinto un concorso truccato, ai sindacati (Cgil in primis) che difendono solo gli «operai della Fiat» e del ragazzo del call center non se ne fregano nulla, alla ragazza che è entrata all'università «lavorandosi» il prof., a tutti quelli che occupano un lavoro sicuro che hanno ottenuto non per merito, ma magari perché portano un cognome piuttosto che un altro. Ecco, tutta questa gente, ovvero il marcio del nostro Paese, la crisi non la sentiranno nemmeno. Il loro lavoro sarà sempre lì, le loro pensioni garantite, il mutuo sempre a disposizione ( ma molti di loro la casa ce l'hanno già comunque). Come fanno a dormire la notte beati e a mangiare i loro panettoni e cotechini? Un senso di colpa non li pervade mai, nemmeno dopo aver visto un tg? Perché non si vergognano, invece di lamentarsi per i loro «bassi» stipendi?