Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, incontrando oggi a Parma i 21 sindaci firmatari della Carta di Parma sulla sicurezza, ha detto che «occorre dare una risposta più rapida ed efficace alla domanda di sicurezza che viene da tutti i cittadini. È intenzione del Governo – ha aggiunto – dare una risposta di sistema e non emergenziale, dando ai sindaci più poteri e più risorse: le responsabilità , ma anche i mezzi per affrontarle».
Maroni si è detto inoltre «molto soddisfatto» dell’incontro avuto questa mattina a Parma, nel Ridotto del Reggio, con i sindaci firmatari della Carta, spiegando che si è trattato di un incontro ricco di stimoli che «intendo recepire nei testi legislativi» sulla sicurezza. «Anche perchè – ha detto Maroni – vengono da chi ha esperienza sul campo, da chi vive i problemi della sicurezza tutti i giorni». «Dobbiamo dare una risposta certa sul tema della sicurezza – ha detto il Ministro dell’Interno – e non interventi una tantum come è stato fatto in passato», ricordando tra l’altro il sondaggio che è apparso oggi su un quotidiano secondo il quale il 90% degli italiani si sente insiscuro». Maroni ha spiegato che questo stretto legame con i sindaci rappresenta l’inizio di una fase nuova, aggiungendo di essere soddisfatto di poter contare sulla collaborazione di tanti primi cittadini, a prescindere dal colore politico. Infatti – ha aggiunto – «la sicurezza è un problema che prescinde dall’ideologia e dall’appartenenza politica».
Il Ministro dell’Interno, a proposito del dibattito in corso sul tema della prostituzione, ha poi affermato che sarebbe bene affrontare l’argomento spostandolo dal decreto al disegno di legge «affinchè si possano raccogliere idee e suggerimenti per formulare una proposta da approvare entro agosto. Una proposta complessiva e non frutto dell’emozione del momento». Alla domanda se il Governo considererà reato la prostituzione, Maroni si è dimostrato un pò freddo: «Considerare la prostituzione come un reato ha i suoi pro e i suoi contro. Altri Paesi hanno risolto la questione in maniera differente, col controllo igienico e sanitario delle prostitute oltre che con quello fiscale». Il ministro ha spiegato di avere rilanciato l’idea degli eros-center, i cosiddetti "quartieri a luci rosse", ed ha concluso dicendo che occorre introdurre una norma definitiva nell’ordinamento italiano».
