Sindacati spaccati: la Cgil ha proclamato oggi uno sciopero generale per il prossimo 12 dicembre per perotestare contro la politica economica del governo. nello stesso giorno la Cisl ha deciso invece di revocare lo sciopero dell’università e della ricerca indetto per venerdì 14 novembre. Il documento che dà mandato alla segreteria Cgil di proclamare lo stop dei lavoratori a livello nazionale è stato approvato dal direttivo sindacale all’unanimità .
Lo sciopero sarà di almeno di 4 ore anche se le modalità saranno decise dalla segreteria confederale che si riunirà il prossimo lunedì. L’indicazione è comunque quella di organizzare la mobilitazione a livello provinciale e, laddove non sarà possibile, a livello regionale. La data dello sciopero generale coincide con quello proclamato dai metalmeccanici della Fiom. Restano poi confermate le mobilitazioni già proclamate per prossimi giorni e quindi quella dell’università del 14 novembre e lo sciopero dei lavoratori del commercio indetto per il 15 novembre. Confluirà invece nello sciopero generale l’annunciato sciopero Cgil di tutte le categorie del pubblico impiego previsto per dicembre.
La decisione della revoca dello sciopero da parte della Cisl è stata presa invece perché le federazioni di Università e Ricerca del sindacato considerano positivamente l’incontro di ieri con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. «Abbiamo deciso la revoca dello sciopero – spiega Antonio Marsilia, segretario generale Cisl Università – perché il ministro con il documento sottoscritto si è impegnato a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sull’università e a dare risposte concrete alle richieste contenute nella piattaforma per lo sciopero del 14 novembre». Nel corso dell’incontro di ieri, secondo la Cisl, il ministro «ha dimostrato ampia disponibilità ad affrontare positivamente le richieste sindacali e a trovare soluzioni concrete in tempi certi».
Epifani: «Gravissimi incontri "riservati" tra governo, Cisl e Uil». «Quello che è accaduto ieri sera, se confermato, sarebbe gravissimo, una cosa senza precedenti», aveva detto in mattinata il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, commentando al direttivo dell’organizzazione la notizia dell’incontro di martedì sera a palazzo Grazioli, fra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Epifani chiede «un immediato incontro con il governo» e annuncia una lettera ai leader di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria chiedendo conferma dell’incontro di ieri sera, che, se confermato, aprirebbe «un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria».
Cgil: dal governo nessun rispetto degli interlocutori. «Il presidente Berlusconi dimostra così – si legge in una nota della Cgil – di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. Sul tema della crisi il governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli "riservati" li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l’Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa. Nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi. Con questo atteggiamento il governo esprime, così, la volontà di non aprire un confronto con la Cgil».
Finocchiaro: un governo responsabile dovrebbe unire. «In un momento di crisi economica e di difficoltà del Paese un governo responsabile dovrebbe lavorare per unire e costruire percorsi condivisi e, ove ve ne fossero, per ricomporre tensioni e divisioni, esattamente il contrario di quanto sta facendo il governo Berlusconi»: è quanto sostiene la senatrice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. «Ci sarebbe invece bisogno – continua Anna Finocchiaro – di un confronto con tutte le realtà sindacali, mentre il governo Berlusconi gioca sulle divisioni e le alimenta. Ciò che è avvenuto ieri sera è un fatto gravissimo e sicuramente, non è la strada giusta per risolvere i gravi problemi che affliggono il Paese».
Sacconi: la verità è che la Cgil si è isolata. «C’è un problema sostanziale, altro che incontri informali. Il problema è che la Cgil si è isolata dalla altre organizzazioni»: è questa la valutazione della vicenda espressa dal titolare del Lavoro, Maurizio Sacconi. «Il sindacato di Corso Italia, infatti – dice il ministro – non ha sottoscritto il primo documento sulla modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da Cisl, Uil e Confindustria. Si è sottratta alla responsabilità di firmare l’accordo quadro per l’impiego pubblico, come si è sottratta all’accordo sul commercio, come purtroppo sta facendo in molte circostanze. Spero che intervenga una riflessione all’interno di quella organizzazione, perché il fatto di isolarsi da tutti gli altri attori sociali non può non generare riflessioni sulla linea seguita fin qui. Rifletta la Cgil sul fatto di mettere veti su tutto. Gli incontri informali avvengono continuamente, sono nella prassi delle relazioni industriali».
