di Archangel
Se si crede ai sondaggi il prossimo presidente degli Stati Uniti sara’ il nero Barack Obama. Lo sapremo presto. Un cambiamento epocale negli Stati Uniti, molto piu’ che l’elezione del cattolico John Kennedy (che pero’ e’ morto ammazzato, non si sa ancora bene da chi 45 anni dopo). Una volta installato nell’ufficio ovale, io pero’, avendo vissuto a lungo negli States, avrei due dubbi: a) che Obama venga eletto come male minore, avendo il suo avversario John McCain, una bravissima persona, commesso l’imperdobabile errore di scegliere come running mate quel disastro in attesa di accadere che si chiama Sarah Palin. Una provincialotta sprovveduta come quella ad un battito di cuore dalla presidenza (McCain ha 72 anni) potrebbe indurre molti elettori (ne conosco svariati) che, pur non volendo un nero alla Casa Bianca (e ce ne sono), voteranno Obama ”turandosi il naso”, come ebbe a dire il grande Montanelli, per non correre il rischio di ritrovarsi Sarah Palin a capo dell’esecutivo. Mi chiedo poi: b) sopravvivera’ Obama alla sua elezione? Gli Stati Uniti vantano una nutrita tradizione di assassinii politici,il che da’ da pensare. Non mi preoccupano i goffi tentativi di far fuori il senatore nero dell’Illinois avvenuti finora: roba da dilettanti. Mi preoccupano molto di piu’ i poteri forti, e quell’intrico di servizi segreti e supersegreti che avvolgono la Casa Bianca e il Paese come una ragnatela e alcuni dei quali non sono noti neanche al presidente o al Congresso. Qui non si tratta di vedere se l’America e’ o non e’ pronta ad un presidente nero. Potrebbe anche esserlo. Si trattera’ di vedere se si materializzera’ il rischio che il volere della maggioranza venga, ancora una volta, stroncato da un cecchino bene appostato e con le spalle coperte. E’ gia’ successo. Potrebbe succedere ancora.
