«Gli ho sparato io». Una confessione in piena regola quella di Hekuran Sulmataj, l´albanese di 25 anni arrestato la settimana scorsa in un appartamento a Roma per l´omicidio del connazionale Ilir Krypi, ucciso la notte del 19 luglio da un commando di cinque persone in via Milano a Genova.
Il presunto assassino, trasferito nei giorni scorsi nel carcere di Marassi, era presente oggi in tribunale, dove si è svolto l’incidente probatorio.
É stata sentita la supertestimone, la prostituta romena, che ha confermato quanto dichiarato in precedenza aggiungendo un nuovo dettaglio; secondo la ragazza, subito prima del delitto, gli altri albanesi avrebbero estratto i coltelli.
Tutto ancora da chiarire, invece, il retroscena dell’omicidio. Nella vicenda della liberazione della giovane, intanto, si è aggiunta una nuova persona, la cognata di Krypi.
La prostituta, infatti, sarebbe stata contattata da un ragazzo romeno a cui lei avrebbe confidato di essere stata rapita dal gruppo di albanesi. Il connazionale avrebbe chiamato la cognata di Krypi, che a sua volta avrebbe raccontato tutto all´albanese, soprannominato «Tani», che la notte dell´omicidio era con la vittima.
E nella «missione» sarebbe stato coinvolto Krypi. Giovedì sarà sentito proprio «Tani», nel corso di un nuovo incidente probatorio.