Una spy story in piena regola sta sconvolgendo la routine del comune di Milano. La procura della Repubblica, infatti, indaga sul piazzamento di una cimice nello studio di Giuseppe Sala, ex direttore generale di Telecom Italia, al momento stretto collaboratore e consigliere più ascoltato dal sindaco Letizia Moratti.
Le prime indagini hanno mostrato che la microspia non è dello stesso tipo di quelle che vengono, legittimamente, piazzate dagli investigatori nei casi in cui il Gip competente autorizzi le intercettazioni ambientali.
Sala, quindi, era spiato e non dai magistrati. La collocazione della cimice, in ogni caso, è risale a non prima di agosto. La microspia, infatti, era nascosta sotto un tavolo che è stato portato nello studio del consigliere proprio in quel mese.
A trovare la microspia è stata una società specializzata di Como, chiamata dallo stesso Sala a svolgere una «bonifica» telefonica e ambientale degli uffici. Non è chiaro se si trattasse di una normale “bonifica” periodica o se Sala nutrisse precisi sospetti nei confronti di qualcuno. L’Avvocatura comunale, in ogni caso, ha subito segnalato l’accaduto alla Procura, che ha proceduto al sequestro dell’apparecchio e aperto un’inchiesta.