L’ultimo film (“Star Trek: la nemesi” del 2002) fu un flop, ma l’equipaggio dell’astronave più famosa del mondo, l’Enterprise, non si arrende e per questo ecco in arrivo il nuovo film: si chiama semplicemente “Star Trek” ed ĆØ diretto da J.J.Abrams, regista della segutissima serie televisiva “Lost”.
Il film, che uscirĆ in Italia l’8 maggio, racconta le origini dell’avventura spaziale del capitano James T. Kirk del vulcaniano Spock, nonchĆ© dei principali membri della missione Enterprise originaria. La vicenda ĆØ ambientata tra il 2230 ed il 2265 e il personaggio Spock appare sia nella sua versione giovanile che in etĆ avanzata. CāĆØ un anche un posto per il leggendario Leonard Nimoy, lo Spock della serie originale, che recita la parte del padre.
“Star Trek” non ĆØ solo una serie televisiva o una serie di film, ĆØ diventato col passare degli anni un fenomeno di culto, con varie generazioni appassionate alle avventure dell’equipaggio, e con rassegne e manifestazioni, dove i “Trekkie” (cosƬ si chiamano i molteplici gruppi di fan sparsi per tutto il mondo) si incontrano vestiti come i loro personaggi preferiti, per parlare degli episodi, magari anche in vulcaniano.
E ora, finita questāesperienza, anche il regista si considera un Trekkie? Ā«Ora sƬ – risponde convinto Abrams -. La fantascienza ĆØ spesso cinica e apocalittica. Essere un Trekkie significa invece condividere un grande senso di speranza e di ottimismo e questo ĆØ quello che provoĀ».
