STATALI: CISL E UIL FIRMANO, NO DELLA CGIL, ”SCIOPERO GENERALE”

Cisl, Uil, Ugl e Confsal hanno firmato il protocollo d’intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte ad un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi.

EPIFANI – Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, spiega la mancata firma: «Il perché? Si prevede un aumento del 3% nel biennio, che è meno dell’inflazione reale; non c’è nessuna certezza sugli oneri accessori; non c’è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli». Dunque, conclude Epifani, «la Cgil non firma, non c’è nessun motivo per cambiare opinione. Ci dispiace che Cisl e Uil abbiano fatto questa scelta che non ha precedenti nel settore pubblico. È una scelta e un errore che non resterà senza conseguenze: un’ulteriore divisione in una giornata che doveva essere di grande unità».

PRESTO SCIOPERO GENERALE – La Fp-Cgil ha poi confermato gli scioperi regionali del 3, del 7 e del 14 novembre e si prepara ad uno sciopero generale nel pubblico impiego con manifestazione nazionale a Roma. «Iniziamo le procedure per lo sciopero generale», ha detto il segretario generale, Carlo Podda.

LA CRITICA DELLA CISL – Lo strappo della Cigl è criticato aspramente dalla Cisl. «Siamo in presenza di un problema serio – afferma il segretario Luigi Angeletti – la tendenza della Cgil a smettere di essere un sindacato: un sindacato difende degli interessi facendo accordi, loro hanno serie difficoltà a fare accordi».

L’ACCORDO – Sei miliardi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego per il biennio 2008-2009. Queste le risorse che il governo stanzierà per gli statali come sottolineato dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. «Tre miliardi sono parte dello stato – ha detto Brunetta – e tre da parte di comuni, provincie e regioni. Verrà erogata a dicembre l’indennità di vacanza contrattuale in un’unica soluzione con la tredicesima. Le pubbliche amministrazioni, in caso di mancato accordo sui contratti collettivi, potranno pagare comunque nel mese di gennaio il 90% degli aumenti previsti. In media l’aumento sarà di circa 61 euro».

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