Uno studio della Australian National University di Sydney e Canberra, dopo aver intervistato 20 mila persone tra uomini e donne e spulciato nelle loro buste paga, ha accertato che, specialmente tra gli uomini, i soggetti più alti guadagnano più di quelli bassi, a quanto riferisce l’Afp. Una novità, assieme alla scoperta che non è più vero che le persone sovrappeso guadagnano di meno, cosa in precedenza ritenuta un assioma dai ricercatori americani.
I ricercatori australiani si sono dotati di contametri e contacentimetri e in basse all’altezza degli intervistati hanno stabilito che, presa per base l’altezza media di 1 metro e 78 centimetri, ogni 10 centimetri in più comportano un guadagno superiore del 3 per cento. E questo indipendentemente da età razza, provenienza famigliare, esperienza ed istruzione. Ogni 5 centimetri in più equivalgono alla retribuzione derivata da un anno extra di anzianità lavorativa.
Il ”premio” in denaro in virtù dell’altezza riguarda anche le donne, ma meno degli uomini. Per le rappresentanti del gentil sesso i 10 centimetri in più della media valgono in busta paga solo il 2 per cento in più.
Il professor Andrew Leigh, un economista presso l’università e uno degli autori dello studio, ha dichiarato che ulteriori ricerche sono in corso per dare una spiegazione al fenomeno, ma nel frattempo ne ha azzardato una sua. ”Può darsi che si tratti di status, nel senso che le persone alte godono generalmente di maggior rispetto e che ciò induca i datori di lavoro, magari anche inconsapevolmente, a pagarle di più”.