Stupratore Roma/ Stesso dna per tre violenze. Confermata la pista del maniaco seriale

Tre stupri con lo stesso Dna. Si rafforza così l’ipotesi della presenza di un violentatore seriale a Roma. I risultati delle analisi di laboratorio effettuati sull’ultimo caso di violenza sessuale, avvenuto il 3 luglio ai danni di una studentessa a Tor Carbone, coincidono infatti con due precedenti casi denunciati nella Capitale: lo stupro di una giornalista il 3 giugno alla Bufalotta e la violenza del 5 aprile scorso in zona Ardeatina.

A far insospettire gli inquirenti, che hanno chiesto il confronto tra i campioni di Dna risultati poi compatibili, il modus operandi dell’uomo. Anzitutto, il passamontagna nero – un mephisto – indossato in tutte e tre le violenze. Poi il coltello col quale minaccia le sue vittime e lo scotch usato per legarle. Infine, il luogo: un garage condominiale.

Uguali anche gli identikit forniti dalle ragazze: l’uomo  sarebbe alto un metro e 75, tra i 30 e i 40 anni, con accento romano. Come identiche sono le frasi che sussurra alle vittime: «Stai ferma, non ti farò del male».

Oggi i pm Maria Cordova e Antonella Nespola, che dirigono le indagini, hanno ascoltato la vittima del primo stupro. E, nei prossimi giorni, interrogheranno le altre due donne finite nel mirino del maniaco seriale.

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Marco Benedetto