STUPRO DI CAPODANNO, LA VITTIMA: ”MI FARO’ GIUSTIZIA DA SOLA”

La procura di Roma sta valutando se chiedere il giudizio immediato per Davide Franceschini, 22 anni, che la sera di Capodanno ha stuprato una ragazza di 25 anni di Genzano durante la festa Amore 09 organizzata alla Fiera di Roma. A Franceschini ieri sono stati concessi gli arresti domiciliari. La vittima sconvolta: mi farò giustizia da sola.

Forse giudizio immediato. La procura di Roma sta valutando se chiedere il giudizio immediato per Franceschini. Il pm Vincenzo Barba, titolare degli accertamenti, farà domani un punto della situazione con il procuratore della Repubblica Giovanni Ferrara. L'ipotesi di un ricorso al giudizio immediato, ossia di un processo in tempi rapidi, appare assai concreta vista la confessione dell'aggressore. Un'eventualità di questo genere sarà comunque subordinata alla conclusione degli accertamenti tecnici. Tra questi il prelievo di eventuali tracce biologiche dalla biancheria intima della ragazza e  il loro confronto con quelle che si dovessero trovare sulla felpa di Franceschini. Il gip ha concesso i domiciliari accogliendo la richiesta del pm considerando sia all'incensuratezza del giovane, sia il comportamento tenuto dal 22enne nel corso delle indagini che ha confessato ed è apparso consapevole e sofferente per il gesto compiuto.

Eleonora: «Mi farò giustizia da sola». «Tu ci devi scrivere sul giornale che non fanno giustizia come si deve, io giustizia me la faccio da sola. Cosa direi al giudice? Gli direi che se l'avessero fatto a sua figlia vorrei vedere cosa faceva». Eleonora, reagisce così alla notizia degli arresti domiciliari del suo aggressore. Ai microfoni di Studio Aperto ha parlato anche la mamma di Eleonora: «È una vergogna, tutti sono sconcertati di questo fatto perché non è possibile, dicono che c'è giustizia ma dov'è la giustizia… mia figlia è distruttissima dopo tutto quello che ha subito anche questa umiliazione, non è possibile un fatto del genere».

Il padre infine parla anche di una giustizia personale: «E' uno schifo, ma vedi cosa sta succedendo in questi giorni a Roma e tu lo cacci subito fuori… Io ho detto che lui tutte le sere quando va a dormire deve pensare domani che cosa mi può succedere, tutte le sere per tutta la vita, si può sposare, avere dei figli, tanto io lo aspetto non c'è problema».

Berlusconi: reato indegno, no ai domiciliari. «Lo stupro è un reato assolutamente indegno – ha spiegato il premier – bisogna difendere le donne, è un trauma che rimane per la vita. E quindi sono in disaccordo totale con il giudice che ha messo fuori il responsabile di questo atto».  Poco prima sul tema aveva detto: «Non sono abituato a dare giudizi. E' compito del ministro della Giustizia Alfano». E il premier chiede di non fare polemica «su una frase che io ho detto, perché non ha nulla a che vedere con il giudizio da dare sul reato». Il premier si riferisce alla frase: «Servirebbe un soldato per ogni bella donna».

Violante: il Gip ha fatto un errore. «La decisione del Gip mi ha lasciato molto perplesso – spiega Luciano Violante del Pd – Scarcerare, dopo due giorni, un reo confesso di una violenza di quel tipo credo sia stato un errore». «Certamente – sottolinea – la custodia cautelare non è una pena che verrà dopo la sentenza, se ci sarà, di condanna. Ma il buon senso dovrebbe illuminare le menti di chi decide su queste cose». Per quanto riguarda la decisione del ministro della Giustizia Alfano di predisporre degli accertamenti ispettivi, Violante spiega che si tratta «solo di una forma attraverso la quale il ministro segnala una reazione negativa rispetto alla decisione, che non incide assolutamente sulla decisione. Io se fossi stato ministro – aggiunge comunque Violante – avrei fatto lo stesso».

Gasparri: più divise in strada, meno toghe folli in Procura. «E cosa hanno da dire Anm, Md, Csm e quant'altri sullo stupratore subito scarcerato? – dice il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – E' questa la giustizia che piace alle toghe rosse? I capi delle forze dell'ordine spiati, come emerge dallo scandalo degli scandali De Magistris, il caso Genchi, e i violentatori a piede libero? Si punisca chi premia i criminali. Per la sicurezza servono più divise in strada e meno toghe folli in procura».

Mei (Pd): sconcertato dalle parole di Gasparri. «Sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni del ministro della Repubblica italiana Maurizio Gasparri – dice Mario Mei, vicecapogruppo del Pd e vicepresidente della Commissione sicurezza del Comune di Roma – La destra che governa il Paese e la città di Roma, in difficoltà sul tema sicurezza, invece di cercare di rispondere con misure concrete al problema lancia proclami assurdi contro i magistrati definendoli strumentalmente toghe rosse e accusandoli populisticamente di premiare i criminali. Oggi il presidente del Consiglio Berlusconi e il sindaco Alemanno si trovano incapaci di gestire la realtà e mentre i cittadini italiani e romani invocano risposte concrete al problema sicurezza i governi di centrodestra rispondono con crociate massmediatiche, plotoni in città impossibilitati ad agire in caso di pericolo e decreti spot che hanno come unico risultato la repressione momentanea e non la prevenzione e l'educazione al rispetto dell'altro».

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