Sud Africa/ Mandela non basta. Zuma vince, ma non così bene e perde Città del Capo

L’Anc di Jacob Zuma ha vinto le elezioni legislative sudafricane fermandosi a un passo dal superare la soglia dei due terzi dei voti che avrebbe consentito a Zuma di modificare unilateralmente la Costituzione. E registrando un arretramento rispetto al 69,69% delle ultime votazioni.

Secondo i dati finali, resi noti dalla commissione elettorale, il partito che fu di Nelson Mandela registra anche il primo smacco perdendo il controllo della provincia di Città del Capo, conquistata dai bianchi antiapartheid dell’Alleanza democratica (Da). L’Anc ha ottenuto il 65,9% dei voti, il Da il 16,66% e il Congresso del popolo (Cope), formatosi da una scissione dall’Anc, si è fermato al 7,42%.

Per l’analista politico Steven Friedman, citato dall’agenzia di stampa Agi, il risultato mette in mostra che l’Anc dovrà da questo momento in poi preoccuparsi maggiormente dell’opposizione. «Il fatto di non aver raggiunto i due terzi, nonostante l’euforia, sottolinea che vi è stata una diminuzione nell’elettorato dell’Anc. L’Anc ora deve preoccuparsi dell’opposizione più di quanto abbia fatto dall’instaurazione della democrazia».

Questa è infatti la prima volta che il partito di Zuma subisce un calo di voti dalla fine dell’apartheid nel 1994. Nel 2004 vinse con il 70% dei voti. La provincia di Città del Capo, centro dell’industria turistica del Paese, è andata al Da, guidato da Helen Zille.

Resta aperto per Zuma il problema della first lady. Non perché non abbia moglie, ma perché di donne ne ha troppe. Un giornale sudafricano, The Times, ne ha elencato otto, con 15 figli. Due sono mogli legali. Una ex è ministro degli esteri.

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