Dopo Johannesburg e Durban, la violenza xenofoba contro la popolazione nera immigrata del Sudafrica arriva a Città del Capo. Nella capitale folle inferocite hanno attaccato assalito e saccheggiato negozi di immigrati, provenienti soprattutto da Zimbabwe e Somalia.
Nella notte la polizia ha evacuato centinaia di immigrati da un accampamento provvisorio a Knysna, alle porte della città . Nell’ondata xenofoba che da oltre dieci giorni si è impadronita del Sudafrica almeno 43 persone sono state uccise e altre 25.000 sono state costrette ad abbandonare i loro alloggi. Gli arresti sono stati finora circa 500.
Il presidente sudafricano, Thabo Mbeki, ha mobilitato anche l’esercito in appoggio alla polizia, che ha difficoltà a tenere a bada le scorribande dei violenti.
Per paura di attacchi circa 500 immigrati sono fuggiti dalle loro case. Secondo la polizia locale, 12 persone sono rimaste ferite negli scontri e nelle razzie di esercizi commerciali gestiti da immigrati nel sobborgo vicino Milnerton. A Durban, dove centinaia di africani di paesi limitrofi hanno trovato rifugio in un commissariato di polizia, un 23enne del Malawi è stato portato in ospedale con ferite di arma da fuoco. Si tratta del secondo immigrato del Malawi ferito negli ultimi giorni nella città portuale.
