Ecco la nuova frontiera nel fare la spesa: le cassiere-robot. Sono centinaia le cassiere automatiche-elettroniche “assunte” nelle ultime settimane da importanti marchi come Ikea e Coop. Già ci sono le prime divisioni tra favorevoli e contrari, tra chi è convinto di non avere «nostalgia delle code e nemmeno delle due parole scambiate con cassiere esauste», e chi invece prova già «nostalgia della cassiera Silvana con cui facevo tutte le mattine due chiacchiere».
Fatto sta che al momento i tempi di lavoro delle macchine al posto degli umani non sono dei migliori, con una cassiera elettronica ci vogliono circa cinque minuti per pagare contro i due delle cassiere esperte in carne ed ossa.
Sauro Sicchiero, responsabile dei sistemi informativi della Coop assicura che «nessuno perderà lavoro, i dipendenti saranno destinati ad altri compiti». Per dieci cassiere robot, si spendono solo 300mila euro all’anno. I conti sono presto fatti, le macchine come era ovvio costano meno degli esseri umani.
Intanto, i primi che hanno provato l’esperienza dischiarano che al primo impatto la macchina disorienta: «Prelevare i prodotti dal carrello», spiega una voce metallica che dopo aver letto il codice a barre del prodotto dice: «Depositare l’oggetto nell’area sacchetti». Alcuni prodotti suonano due volte al rilevatore elettronico dei prezzi, altri non suonano proprio, segue imbarazzo e disorientamento . Ma imparemo, in Francia, in Europa e negli Usa tutto questo è già la quotidiana normalità.