TERAMO – Salvatore Parolisi ha dovuto fare il riconoscimento ufficiale, assieme al cognato, Michele Rea, prima che iniziasse l'autopsia sul corpo della moglie, Carmela 'Melania' Rea, nell'obitorio dell'ospedale civile di Teramo. ''Vogliamo capire, siamo sgomenti, non ci riusciamo a far capaci di una tragedia cosi' grande'', ripete Michele parlando a nome dei familiari e ribadendo che, ''in famiglia andava tutto bene e c'era armonia''. Il cognato e' molto provato e non se la sente ancora di affrontare i giornalisti. Salvatore ha portato con se' una scatoletta con su scritto ''I love you'', contenente alcuni oggetti cari alla coppia. Prima dell'autopsia lui e il cognato, in una stanza vicina all'obitorio, hanno parlato con il sostituto procuratore di Teramo, Greta Aloisi, che coordina le indagini. Il destino, ha riferito all'Ansa il cognato della vittima, e' stato beffardo perche' mio fratello a febbraio sarebbe dovuto andare a Sabaudia in quanto aveva concluso il suo ''distacco'' come istruttore presso il 235/o Reggimento Piceno pero', a causa della mancanza di personale, gli era stato chiesto di aspettare ancora qualche mese. Dopo il riconoscimento ufficiale e' cominciato l'esame autoptico che viene effettuato dagli anatomopatologi Canestrari, di Ascoli Piceno, e Tagliabracci, di Ancona. Sono presenti, oltre al magistrato, anche alcuni carabinieri provenienti dalla citta' marchigiana.