Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, alle 11 in punto di domenica mattina, 21 giugno, ha varcato le transenne di Corso Federico II all’Aquila, inaugurando la riapertura, dopo il terremoto, del primo tratto del centro storico della città , fino a piazza Duomo. Letta era accompagnato dal prefetto de l’Aquila, Franco Gabrielli, e da altre autorita’.
“E’ l’inizio della speranza”, ha commentato Letta. “L’impegno e la volonta’ del governo, insieme agli enti locali, e’ quello di ridare vita, vigore, vitalita’ e slancio a questa citta’”.
“750 anni di storia – ha aggiunto – non si possono cancellare. La popolazione forte e operosa come quella de l’Aquila deve continuare a vivere e lavorare e dare il contributo che ha sempre dato al nostro paese. E il nostro paese sapra’ essere vicino a l’Aquila e agli aquilani, perche’ possano fare tutto nel piu’ breve tempo possibile. L’efficienza – ha sottolineato Letta – dimostrata dalla Protezione civile, dai Vigili del fuoco, dalla Croce rossa, da tutti quelli che hanno fatto fronte all’emergenza del primo momento ha stupito il mondo. Con la stessa efficienza – ha proseguito Letta – faremo anche il resto. Le cose che si devono fare per la ricostruzione saranno piu’ lunghe, piu’ lente. D’altro canto venire qui dopo pochi giorni, il 6 aprile non e’ lontano, tutto questo fare, tutto questo lavoro gia’ avviato dicono piu’ delle parole di un sottosegretario: dicono che l’impegno del governo e’ reale, vero, autentico e certo e che non sono giuste le polemiche”. Riferendosi ai tempi della ricostruzione Letta ha aggiunto “servono prima i progetti e poi le risorse. Non si puo’ dire quanto tempo occorrera’ per il centro storico. Si fara’ con i tempi necessari per fare bene le cose che si devono fare”.
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