Non c’รจ pace per gli sfollati colpiti dal terremoto abruzzese. “Entro il 6 settembre chi ha la casa A deve lasciare le tendopoli”. Lo ha ribadito mercoledรฌ il capo della protezione civile, Guido Bertolaso nell’ambito del progetto di smantellamento dei campi di accoglienza.
Al momemto sono circa seimila le persone cui si deve ancora trovare un tetto. Infatti, stando ai numeri attuali, le persone assistite sono 42.238 di cui 16.320 nelle tendopoli e 16.351 negli hotel.
Ma dopo lo smantellamento della tendopoli, dove andranno gli sfollati? Le case sono pronte, o quasi, ma nei campi la gente ha paura e le voci si susseguono da tenda a tenda. “Ci portano alla caserma della Guardia di Finanza”, “ci ritrasferiscono nelle nostre case a forza, anche se le scosse ancora non si calmano”.
Lโipotesi che circola, e che attende conferme, prevede la realizzazione di altri venti blocchi, in ognuna delle quali si calcola si possano costruire 500 bilocali che dovrebbero ospitare un migliaio di persone per una spesa di 40 milioni. Le nuove costruzioni, se si faranno, si aggiungono a quelle che sono in corso di edificazione in 19 siti della cittร con le quali si vuole dare un tetto a 15mila persone ripartite in 4500 alloggi.
Tutto perfetto, tutto sicuro ed efficace, ma non ancora pronto, allora perchรจ cominciare a smantellare le tendopoli se le case non sono ancora pronte? Non sarร uno smantellamento drastico certo ma per delle persone che hanno sofferto giร abbastanza rappresenta un altro colpo duro da mandar giรน, quello di essere portati via da quelle tende che la gente cominciava giร a chiamare casa.
