Continua ad aumentare il tragico bilancio delle vittime del sisma che ha colpito la Cina lunedì scorso. I morti ora sono ufficialmente 50.000. Sono invece 60.040 i feriti in tutta la regione del Sichuan. Lo hanno affermato funzionari locali. Di questi, 12.587 sono in condizioni gravi, hanno precisato. I dispersi al momento sono invece ancora 60.000.
Nel frattempo, il Paese ha disposto l’invio di altri elicotteri e nuovi aiuti umanitari nelle zone più colpite dal sisma, mentre i soccorritori scavano a mani nude tra le macerie nella speranza di salvare ancora qualcuno tra le migliaia di persone sepolte. I vertici del Partito comunista hanno intimato ai funzionari di "garantire l’ordine pubblico" dopo che in seguito al terremoto di magnitudo 7,9 gradi hanno cominciato a circolare voci di possibili fughe di sostanze chimiche, di alcune dighe che potrebbero cedere e sono state viste scene di devastazione. Intanto, peggiora anche la situazione delle decine di migliaia di persone rimaste senza casa. A Dujiangyan e in altre città e piccoli centri colpiti dal sisma, molti abitanti hanno passato la notte all’aperto o in ripari di fortuna, terrorizzati da nuove scosse o dal crollo degli edifici pericolanti. Da oggi si aggiunge anche il problema dei rifiuti e degli escrementi dato che il numero di bagni allestiti non è in grado di far fronte all’enorme richiesta. Il governo ha disposto l’invio di altri soldati che andranno ad aiutare le decine di migliaia già al lavoro e oltre 100 elicotteri sono stati mandati a sostegno dei soccorritori nelle zone isolate, secondo quanto riferito dai media di Stato. Tuttavia il lavoro dei soccorritori sembra essere ostacolato dalla mancanza di equipaggiamento tecnico.
