Momenti di forte tensione si sono avuti sabato mattina a L’Aquila, in Abruzzo, dove circa cinquecento cittadini, che si sono dati appuntamento alla Fontana Luminosa, hanno cercato di entrare in corteo nella “zona rossa” del centro storico rivendicandone la “proprieta’”.
Il sindaco, Massimo Cialente, ha bloccato la folla parlando da un megafono e spiegando che non era possibile accedere al centro per motivi di sicurezza, viste anche le scosse della notte precedente.
Un notevole spiegamento di uomini delle forze del’ordine ha impedito l’accesso su Corso Vittorio Emanuele. La manifestazione comunque prevedeva un corteo di sensibiizzazione che attraversasse, pero’, solo via Strinella.
Tutti i manifestanti, prudentemente dotati di casco, scandivano lo solo slogan: “La città è nostra”. Erano presenti, tra gli altri, anche la presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, l’on. Giovanni Lolli e una delegazion della Fiom-Cgil.
I manifestanti – compresi il sindaco e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane – si sono poi riuniti nel parco del castello dove si sono susseguiti gli interventi per discutere le richieste da presentare al Governo e alla Protezione Civile.
“Le crociere ci fanno ridere – ha commentato Luisa Leopardi presidentessa dell’associazione “L’Aquila un centro storico da salvare” -. Siamo pronti a rinunciare alle vacanze, rivogliamo le nostre case. Qui le strade che portano al centro non sono state ancora messe in sicurezza e non possiamo raggiungere le nostre abitazioni. Sarebbe meglio spendere i soldi in maniera migliore”