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I tedofori si sono alternati lungo un percorso di 11 chilometri e nel giro di un’ora e mezza hanno concluso l’esibizione. Ma i tibetani non hanno visto nulla. Lungo le strade erano incolonnati ad applaudire i tedofori migliaia di studenti scelti ad uno ad uno dagli organizzatori, tutti vestiti con una tuta chiara e un badge ben visibile sul petto. Per timore di episodi di contestazione, agli abitanti di Lhasa non è stato permesso di scendere in strada, perfino ai clienti degli alberghi è stato impedito di uscire.
Soltanto un piccolo gruppo di giornalisti, condotti sotto scorta, hanno avuto la possibilità di seguire la marcia della torcia e di diffondere nel mondo le immagini di una cerimonia tranquilla, fra giovani festanti. Così Pechino può dimostrare che a Lhasa tutto è calmo e il dominio della Cina sul Tibet è completo. Anche se la città era blindata, con camion carichi di soldati in assetto antisommossa. L’ultimo tedoforo ha portato la fiaccola davanti al Potala Palace, che è la sede dei governatori del Tibet. Tutta la manifestazione è stata definita “un grande successo” da Palma Trily, vicegovernatore filocinese del Tibet.