Si è conclusa senza gravi incidenti ma con alcuni arresti a Canberra l’unica tappa australiana della staffetta della fiamma olimpica, lungo un percorso di 16 km protetto da barriere metalliche e da un massiccio schieramento di polizia. Ultimo degli 80 tedofori il nuotatore Ian Thorpe, cinque volte medaglia d’oro olimpica, che ha acceso un braciere davanti a una folla che sventolava bandiere cinesi. Dopo un concerto di celebrazione il braciere è stato spento e la lanterna con la fiamma olimpica è stata trasportata direttamente in aeroporto da dove ripartirà per il Giappone. C’erano molte migliaia di spettatori e manifestanti, in gran parte pro-Cina, arrivati nella notte con oltre 100 pullman da Sydney e da Melbourne.
L’ambasciata cinese ha smentito di aver organizzato la presenza dei manifestanti pro-Pechino. ”Si sono organizzati da soli”, ha detto un portavoce. Ma la rappresentanza e’ stata smentita da alcuni manifestanti pro-Tibet. ”Ha organizzato tutto l’ambasciata. I dimostranti pro-Pechino se ne sono anche vantati”, hanno detto.
Poche centinaia i manifestanti pro Tibet e pro Birmania. Il dispiegamento di polizia, che ha tenuto a qualche distanza dalla fiaccola, anche con qualche spintone, i controversi agenti paramilitari cinesi in tuta biancoazzurra, è riuscito a tenere separati i dimostranti dei due schieramenti, che si sono lanciati bottiglie d’acqua e altri oggetti. Vi sono stati brevi scontri nell’area di arrivo e almeno sette persone sono state arrestate, fra cui un uomo che aveva dato fuoco a una bandiera cinese. Centinaia di persone hanno preso parte davanti al parlamento federale a un raduno di protesta contro gli abusi dei diritti umani in Tibet. Fra gli oratori il leader dei Verdi Bob Brown e la cantante canadese Kd Lang, buddhista. Sul cielo della capitale una mongolfiera con lo striscione «Non infiammate il Tibet», e un aereo con scritto «Tibet libero».