L’ex ministro della Sanità Girolamo Sirchia è stato condannato a 3 anni di reclusione, nell’ambito del processo milanese in cui è imputato insieme ad altre sette persone, per un giro presunte tangenti nel mondo della sanità. L’accusa aveva chiesto una pena leggermente minore: due anni e 9 mesi di reclusione.
In particolare, l’ex componente del governo Berlusconi è accusato di corruzione e appropriazione indebita, per reati che sarebbero stati commessi quando era primario del Servizio di Immunoematologia dei Trapianti dell’Ospedale Maggiore Policlinico. Secondo i magistrati, Sirchia avrebbe incassato tangenti da multinazionali specializzate in prodotti sanitari, per favorirle nelle forniture di appalti.
La pena accessoria che oggi i giudici del tribunale di Milano hanno inflitto a Girolamo Sirchia, nell’ambito del processo sulle tangenti nel mondo della sanità, è l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. La condanna a tre anni di reclusione invece è coperta da indulto. I tre capi di imputazione per cui Sirchia è stato condannato non sono lontani dalla prescrizione.
«Sono stato condannato nonostante avessimo portato prove e testimonianze a favore, evidentemente io e i miei difensori non siamo riusciti a convincere i giudici». È questo il commento dell’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia condannato a tre anni di reclusione per le tangenti pagate quando era primario al Policlinico di Milano. Dice Giovanni Dedola, uno dei difensori: «Sirchia ha dimostrato di essere oltre che uomo di scienza anche uomo delle istituzioni. Leggeremo le motivazioni e ricorreremo in appello».