Trieste/ Lettere di minacce e un proiettile inviati a Margherita Granbassi. La fiorettista, campionessa olimpica nella paura: “Ho il cuore in gola”

La fiorettista Margherita Granbassi è passata dallo sport alla trasmissione di Santoro, “Annozero”. Con questa sono arrivate anche le lettere, le minacce, e adesso un proiettile. È entrata nel mirino del Pot, la sedicente Pri­ma organizzazione triestina e del suo leader, Geraldo Dega­nutti, 52 anni «presumibil­mente unico membro dell’as­sociazione» spiega la Digos. Lo ipotizza il pubblico ministero, Maddalena Chiergia, che da mesi sta seguendo le indagini sulle intimidazioni alla campionessa olimpica.

Tre lettere e una gran paura per la Granbassi: nella prima c’erano  pesanti minacce; nella seconda era inserito un proiettile calibro 7.62; nella terza era stata trovata una sostanza gelatinosa, molto simile a quella inviata tempo addietro al pm Lucia Mosti, originaria di Trieste ma da anni inserita nella Direzione distrettuale antimafia di Bologna dove ha diretto l’inchiesta sulla Uno Bianca.

Gerardo Deganutti è stato riconosciuto di recente responsabile dell’invio di quella «gelatina» e condannato ad Ancona a undici mesi di carcere. Sulla confezione di silicone spedita al magistrato era scritto «Semtex», il nome di un esplosivo.

Ma Denaguti nega ogni sua relazione con quelle buste inviate alla fiorettista: «Non ho mai avuto proble­mi a firmarmi. Sto scontando un ergastolo a rate. Ho trascor­so 17 anni in carcere, me ne at­tendono altri otto e ho ancora una ventina di processi in cor­so. Devo rientrare ogni giorno a casa entro le 21 e non me ne posso andare prima delle 7. Sinceramente adesso vorrei evitare altri guai. Mi bastano quelli accumulati. Solo che la polizia ormai è abituata così: quando arrivano lettere stra­ne bussano alla mia porta».

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