Vedere sul telefonino o sul pc portatile la tv di casa in ogni parte del mondo? Si può fare. È questo il concetto dello “Sling box”, apparecchio ideato e realizzato dall’azienda americana Sling Media. Il prodotto, in realtà, è sul mercato già da cinque anni (costo, per l’acquirente statunitense, 180 dollari), ma lo sanno in pochi. Il funzionamento è semplice: basta collegare il box alla tv di casa, e dotare il proprio computer del software ricevente per potersi collegare, cambiare canale ed anche registrare un programma.
Così, mentre internet providers e operatori della televisione tradizionale nicchiano, la società produttrice è stata acquistata dalla tv satellitare Echostar che poi si è scissa in due tronconi, uno dei quali punta interamente sullo sviluppo di tecnologie digitali per la tv.
La scommessa di Echostar, a questo punto, è quella di portare la Sling Box nelle case degli americani prima e degli europei poi. In quest’ottica rientra la strategia di un massiccio lancio promozionale del prodotto previsto per quest’estate.
Il problema, per la Echostar, è convincere gli altri operatori televisivi della bontà dell’iniziativa. Quello che lascia freddi gli esperti del settore, infatti, è la necessità del corredo hardware. Secondo Richard Greenfield, analista del Pali Research, infatti: «Ci sono almeno un paio di alternative per fare quello che fa Sling senza bisogno di hardware». «Sling – ha proseguito l’esperto – deve ancora dimostrare di essere indispensabile».
Intanto, però, la Echostar va avanti e ha di recente annunciato il rilascio, al costo di 30 dollari, della versione del software per iPhone.
*Scuola superiore di Giornalismo