Nel 2009 il deficit pubblico italiano dovrebbe salire di nuovo oltre i parametri di Maastricht: dal 2,8% precedentemente stimato al 3,8%. La cifra è contenuta nelle previsioni intermedie pubblicate oggi dalla Commissione europea. Secondo queste stime, nel 2010, a politiche immutate, dovrebbe scendere al 3,7%, mentre a fine 2007, secondo gli stessi dati, si era fermato all'1,6%.
"Gli stabilizzatori automatici porteranno il deficit del governo ben al di sopra del 3% del pil nel 2009, con un miglioramento solo marginale previsto nel 2010", si legge del documento Ue. Nei dati pubblicati il 3 novembre scorso, l'esecutivo comunitario puntava su un deficit al 2,6% nel 2009 e al 2,1% nel 2010. L'Italia è uscita dalla procedura per deficit eccessivo nella primavera scorsa.
E anche il debito sale alle stelle: dal 105,7% del prodotto interno lordo del 2008, è destinato a salire al 109,3% nel 2009 e al 110,3% nel 2010. "Il debito pubblico veramente alto impedirà al governo di usare in modo esaustivo i discrezionali strumenti di bilancio – si legge nel documento della Commissione – gli stabilizzatori automatici porteranno il deficit ben al di sopra del 3% del pil nel 2009, con un miglioramento solo marginale nel 2010. Questo, unsieme al calo della crescita, implica un aumento del debito nelle previsioni". E non basta: "Le eventuali ricapitalizzazioni di banche porterebbero il tasso di debito ancora più in alto".
Male anche sul fronte della disoccupazione, in tutta Europa. Nel 2009 Nella zona euro il dato sarà del 9,3% e nei ventisette dell'8,7%, con 3,5 milioni di posti di lavoro in meno. In Italia il tasso di disoccupazione sarà dell'8,2%, contro il 6,7% del 2008. Nel 2009 salirà ulteriormente all'8,7%, a politiche invariate, mentre per Eurolandia sarà al 10,2% e nell'Ue al 9,5%.