di Nicola
E triste che anche nel Nord Est non ci sia spazio per i neolaureati. Va detto che le generazioni ora trentenni e ventenni sono vittime di un grande equivoco storico-produttivo. Vale a dire che i figli di quella generazione umile e lavoratrice ambiscono naturalmente ad un riscatto che il sistema socio-economico vigente non è oggettivamente in grado di dare loro. Dirò di più, il sistema economico attuale non gli consente nemmeno di fare con efficacia e reddito gli stessi lavori dei padri, per le mutate condizioni delle macro variabili economiche. Senza contare che dopo anni di formazione universitaria non si può intraprendere facilmente una professione sia per i vincoli legali sia per la forma mentis che il laureato consegue. Il contesto in cui viviamo è molto lontano dall’essere una reale economia di mercato. Piuttosto è quest’ultimo ad essere presidiato da alcuni grandi gruppi e da alcune fasce sociali che mettono ai margini il resto. E la politica cosa fa in tutto questo? Poco, ci sono troppo pochi uomini di buona volontà e troppo ostacolati. Come sempre allora, trovare da soli la propria strada e inventarsi qualcosa. Come qualsiasi italiano ha dovuto fare. C’è un interessante libretto di Ida Magli dal nome Omaggio agli Italiani. La tesi di fondo è che questo popolo straordinario è stato sempre tradito dai propri governanti. I quali l’hanno tradito per innalzarsi quanto più possibile nella scala del potere e della ricchezza. Un pamphlet forse eccessivo ma preoccupante. Resista e alla fine troverà la sua strada. Questa generazione è stata tradita dall’economia, le altre dalla guerra. Forse non possiamo lamentarci, nonostante il furto del nostro futuro, non ci hanno rubato la vita. Non ancora.
