L’ex presidente della Repubblica considera «senz’altro positiva la sollecitazione». Ma, si lamenta Ciampi «alcuni membri dell’attuale governostanno imponendo la tendenza a non decidere niente». E in effetti, sottolinea Ciampi, le opere pubbliche che il governo ha promesso di completare «sono già state deliberate da anni, alcune di esse sono addiritura già iniziate».
E comunque poco hanno a che fare con il Comitato dei garanti presieduto da Ciampi: «Non ne ha mai discusso, non solo perchè erano già state decise, ma perchè non ne aveva la competenza. Il Comitato è tenuto a pronunciarsi in seconda battuta, come garante, appunto, su iniziative del governo di carattere culturale o celebrativo, non ad approvare o disapprovare la realizzazione di infrastrutture pubbliche. E poichè nessuna iniziativa del genere è stata finora proposta, il Comitato non ha alcuna materia su cui esprimersi».
In pratica, gli manca «una ragione di esistenza»: del resto a giugno, ricorda l’ex presidente della Repubblica, alla prima riunione importante del Comitato «non c’era alcun rappresentante del governo». Il punto è che «quando si tratta di lanciare qualche iniziativa più propria, ecco che mancano i soldi», ma «io non credo sia un problema di soldi».
Certo, ammette Ciampi, «un po’ di soldi servono, ma non si tratta di fare cose costosissime e, inoltre, questi costi sarebbero ulteriormente ridotti con un’efficace cooperazione istituzionale». In realtà, denuncia Ciampi, «la questione dei soldi rischia di diventare una specie di pretesto per coprire un fastidio politico».