Ci si potrebbe credere solo se si trattasse di un film di Frank Capra. Invece ancora una volta la realtà ha superato la fantasia e uno squattrinato cowboy ventitreenne, Neal Wanless, che abita con la famiglia nel Sud Dakota in uno degli angoli piu’ poveri degli Stati Uniti, ha vinto 232 milioni di dollari ( circa 175 miioni di euro) alla lotteria. Si tratta di una delle maggiori vincite fin qui registrate, a quanto riferisce The Huffington Post.
”Desidero ringraziare il Signore per avermi concesso questa opportunità e per avermi benedetto con questa grande fortuna. Non la dilapiderò e God Bless America”, ha dichiarato ai giornalisti vestito da ranchero e con in testa un cappello nero a larghe falde.
Wanless, che è scapolo e vive con i genitori in un ranch di 130 ettari (non molti per un allevatore da quelle parti dell’America) vicino a Mission, alleva bestiame, ovini e cavalli, In casa non hanno telefono e la mobile home che possedevano è stata sequestrata l’anno scorso per mancato pagamento delle rate. Inoltre, la famiglia Wanless deve al fisco 3.552 dollari di arretrati per tasse sulla proprietà.
Ora il fisco, oltre a riprendersi i 3.552 dollari, si apprprierà di una gigatesca fetta della vincita del giovane cowboy, ovvero 144 milioni di dollari, il che lo lascerà con 88 milioni di dollari (circa 63 milioni di euro), pur sempre una discreta somma. Neal ha detto che comprerà altra terra, amplierà la casa e ripagherà tutti coloro che a Mission hanno aiutato lui e la sua famiglia nei momenti di bisogno.
Il ranch dei Wanless si trova in un boschetto nella Contea di Todd, dove c’è una riserva della tribù Sioux Rosebud, e secondo l’Ufficio Censimento è una delle sette contee più povere degli Stati Uniti.
Neal, manco a farlo apposta, ha acquistato 15 dollari di biglietti della lotteria Powerhouse in una cittadina chiamata Winner (Vincente) in un general store dove si era recato a comprare foraggio per le sue bestie.
”Spero che si godano il loro denaro”, ha dichiarato Dave Assman, un vicino dei Wanless, ”perchè hanno sempre lavorato sodo, roba da spezzarsi la schiena”.