Un telefono satellitare tascabile. Questa l’idea dell’azienda statunitense TerreStar Networks pronta a mettere sul mercato un apparecchio in grado di funzionare sia da normale telefono cellulare che da ricevitore satellitare. L’obiettivo è quello di garantire agli utenti la copertura di rete sempre e comunque. Fino a quando c’è campo, il telefono funzionerà appoggiandosi alla rete terrestre; in zone scoperte, invece, partirà in automatico la connessione satellitare.
Dopo mesi di test con esiti positivi TerreStar ha intenzione di lanciare il nuovo telefonino entro la fine dell’anno. L’obiettivo dell’azienda è ambizioso: diffondere la nuova tecnologia prima a tutte quelle agenzie che hanno bisogno sempre e comunque di copertura telefonica anche in caso di catastrofi naturali o attentati terroristici e quindi conquistare anche il bacino degli acquirenti privati. Al momento, però, la società presieduta da Jeffrey Epstein non ha reso ancora pubbliche le tariffe che intende addebitare per il servizio.
Fino ad oggi la principale difficoltà nella diffusione dei telefoni satellitari è legata all’ingombro e alla dimensione delle antenne. TerreStar ha aggirato l’ostacolo grazie ad un satellite costato 300 milioni di dollari che garantirà la copertura su tutti gli Usa e il Canada, comprese Hawai e Porto Rico.
Gli esperti del settore, in ogni modo appaiono scettici sulle possibilità di diffusione della nuova tecnologia. L’analista Edward Jurkevics, della Chesapeake Analytics di Arlington ha ricordato i precedenti fallimenti di esperimenti simili come quello della Iridium e di Globalstar. Il punto critico, per Jurkevics, è la fascia di utenti potenzialmente interessati al prodotto: «Rischia di essere un oggetto di nicchia. Può interessare a qualche geologo perso in una landa desolata, ma non mi sembra una grande fetta di mercato»