La Porno Valley californiana è in preda alla paura dopo che un’attrice di film a luci rosse, di cui non è stato diffuso il nome per ragioni di privacy ed evitare il panico, è risultata sieropositiva al test dell’Hiv, a quanto riferisce il Los Angeles Times citando il sito pornografico Avn.
La fondatrice dell’Adult Industry Medical (Aim), Sharon Mitchell, ha messo in quarantena tutte le persone che hanno lavorato con l’attrice risultata sieropositiva. L’Aim è una fondazione che si occupa della salute delle pornostar e degli attori a luci rosse.
La Mitchell ha tenuto però a minimizzare il caso, visto che i test sui partner della donna risultata positiva hanno avuto finora esito negativo e che l’attrice ultimamente ha lavorato molto poco. Occorrerà però ripetere i test nei prossimi giorni: da lì la decisione di mettere tutti in quarantena.
Uno dei timori dell’Industry (come viene chiamato il porno nella San Fernando Valley di Los Angeles, dove si trovano le principali case di produzione), è il ripetersi degli eventi del 2004. L’industria impiegava allora circa 6 mila persone e la scoperta di due attori sieropositivi, Darren James e Lara Roxx, provocò uno stop di circa due mesi, oltre a seminare il panico tra le pornostar. Tutti ricordano poi inoltre il caso di John Holmes, il famoso attore superdotato, morto di Aids nel 1988.
La notizia dell’attrice porno risultata sieropositiva riapre il dibattito sulla necessità di rendere obbligatorio l’uso del preservativo nei film porno, visto che i test regolari, in genere una volta al mese per attori e attrici, non vengono più giudicati sufficienti per evitare contagi. Certi registi chiedono ai loro attori di non usare il preservativo per rendere più ”naturali” le scene di amplessi.