Si tratta di una cifra oltre quattro volte superiore all’importo che le società si erano impegnate a ridurre entro il 2015. La promessa fatta da 16 giganti dell’industria alimentare tra cui Coca Cola, PepsiCo, Campbell Soup, Kellogs e Kraft Food era infatti quella di arrivare a tagliare 1.000 miliardi di calorie entro il 2012 e 1.500 miliardi entro il 2015.
Le aziende coinvolte nel progetto fanno parte di una coalizione di settore chiamata Healthy Weight Commitment Foundation. L’impegno a ridurre le calorie dei propri prodotti è parte di un accordo con un gruppo di organizzazioni non profit e legato alla campagna della first lady Michelle Obama “Let’s Move” per combattere l’obesità infantile.
Nel mondo una persona su tre è in sovrappreso e in futuro ci sarà un aumento enorme di attacchi cardiaci, ictus e diabete, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, come Egitto e Messico. Negli ultimi 30 anni c’è stata una ‘esplosione’ dell’obesità: globalmente la percentuale di adulti con un indice di massa corporea superiore a 25 è passata dal 23% del 1980 al 34% del 2008, ed è quasi quadruplicata nei Paesi in via di sviluppo.
E’ quanto emerge dal rapporto di un think tank inglese, l’Overseas Development Institute, i cui risultati sono riportati dalla Bbc. Un fenomeno dovuto, secondo la ricerca, al cambio di dieta e al passaggio da un’alimentazione a base di cereali ad una ricca di grassi, zuccheri, oli e prodotti animali. Tuttavia, nello stesso arco di tempo, la denutrizione ha continuato a rimanere un problema per centinaia di milioni di persone nei Paesi poveri, soprattutto fra i bambini.