Rispetto allo scorso inverno molte cose sono cambiate negli Stati Uniti nel settore delle retribuzioni, che dopo essere scese ora stanno risalendo, a quanto scrive il New York Times.
Fino a qualche mese fa le aziende tagliavano gli stipendi a più non posso. A dicembre la Fedex gli ha ridotti del 5 per cento. La Caterpillar del 15 per cento. E gli impiegati di una rivendita di auto della General Motors hanno accettato di lavorare per una settimana al mese col salario minimo.
Per la prima volta dalla Grande Depressione è sembrato che la retribuzione base oraria dovesse scendere. Ma le cose sono andate diversamente. Secondo due indagini governative, i salari hanno cominciato a risalire, e nonostante che la disoccupazione sia la più alta da 26 anni, gran parte dei lavoratori hanno ricevuto aumenti.
Una delle ragioni è che durante il peggio della crisi economica le aziende invece di effettuare massicci licenziamenti e poche assunzioni, hanno licenziato poco e effettuato ancor meno assunzioni.
Le aziende non tagliano le retribuzioni, anche quando le richieste di lavoro diminuiscono. Secondo Laury Sejen, consulente salariale alla Watson Wyatt, questo accade nel timore che i lavoratori divengano demotivati o cerchino un altro impiego. Così le aziende preferiscono licenziare o smettere di assumere.
