I due sospetti, entrambi skinhead e neonazisti, avrebbero voluto aprire il fuoco in una scuola frequentata soprattutto da ragazzi afroamericani. Con le armi che avevano a disposizione avrebbero rapinato un negozio di armi da fuoco e quindi tentato la loro replica del massacro di Columbine, questa volta a sfondo marcatamente razzista. I due si erano già procurati passamontagna e corde di nylon per compiere la razzia. Il numero 102 non è causale. I due ragazzi avrebbero voluto uccidere 88 afroamericani a colpi di arma da fuoco e decapitarne altri 14. I numeri 88 e 14 (la somma è 102) hanno una valenza simbolica per i fautori della supremazia della razza bianca. Secondo le informazioni diffuse fino a questo momento, non è chiaro quale pericolo Obama abbia mai corso, né se questo pericolo sia mai stato concreto. I due sospetti hanno semplicemente confessato agli investigatori il loro progetto, che era tuttavia apparentemente ancora lontano dall’attuazione.
Un portavoce del dipartimento di Giustizia di Washington ha notato come i due fossero consapevoli che sarebbe stato difficile, se non impossibile, sparare a Obama. «Pensavano di non riuscirci, ma contavano sul fatto di essere uccisi mentre ci provavano», ha detto Jim Cavanaugh, un agente speciale della Aft. Per ora, i due naziskin non sono stati accusati formalmente per il complotto. Dovranno difendersi dall’accusa di possesso illegale di armi, per aver tramato un furto di armi da fuoco e per avere minacciato un candidato alla presidenza. Gli investigatori non escludono ulteriori capi di accusa in futuro, l’indagine va avanti.