"Non ci siamo, onorevole Berlusconi. Oggi siamo noi a dirlo, in autunno sarĂ una larga parte degli italiani che noi chiameremo a raccolta per un’azione di protesta e di proposta in tutto il Paese e culminerĂ con una grande manifestazione nazionale". Il Pd cambia linea nell’opposizione e il segretario Walter Veltroni annuncia dal palco dell’assemblea nazionale la prima manifestazione di protesta.
"Il governo – ha affermato Veltroni – è in piena fisiologica luna di miele ma in una democrazia matura la prova dei fatti arriverĂ piĂ¹ presto del previsto, basta vedere cosa è successo a Sarkozy in Francia". La prova dei fatti per Veltroni "arriverĂ in autunno e sui temi economici sui quali giĂ noi esprimiamo un giudizio severo per l’assenza nella manovra di un intervento sulla questione salariale e sugli interventi per la riduzione della spesa pubblica"
BERLUSCONI FA PREVALERE INTERESSE PRIVATO, FAREMO UN’OPPOSIZIONE INTRANSIGENTE- Silvio Berlusconi "Ă© incapace di distinguere l’interesse privato da quello pubblico". Lo ha detto Walter Veltroni nella relazione che ha aperto l’assemblea del Pd, durante la quale si è detto "indignato ma non sorpreso" per l’emendamento ‘salva premier’. Veltroni ha parlato di "anomalia della destra italiana che si affida ad un solo uomo" e che è "il sintomo della debolezza della politica". I precedenti governi Berlusconi e questo "deludente inizio di legislatura" dimostrano che "la speranza degli italiana di una supplenza personale dei poteri pubblici è illusoria", perchĂ© il premier fa prevalere "gli interessi particolari a quelli pubblici".
"Faremo un’opposizione intransigente contro il ritorno di conflitti istituzionali e leggi ad personam", continia Veltroni. "All’indomani della sconfitta elettorale – prosegue – noi abbiamo messo in campo un’opposizione coerente con la natura del Pd che si candida a governare il Paese e ad aprire un ciclo di innovazione".
PREOCCUPATI MA NON SORPRESI DALLO STRAPPO – "Siamo preoccupati ma non sorpresi per la rottura del dialogo da parte del premier Silvio Berlusconi". Così il leader del PD Walter Veltroni ha aperto la sua relazione all’assemblea del partito attaccando la maggioranza per avere "spezzato la tela del dialogo" con il PD. "Siamo preoccupati – ha affermato Veltroni – per una svolta indietro e per il fatto che l’Italia rischia di perdere una democrazia matura. Ma non siamo sorpresi perchĂ© per mesi abbiamo sfidato il centrodestra sul terreno della responsabilitĂ nazionale, dell’innovazione politica e programmatica perchĂ© l’Italia non puĂ² permettersi di aspettare altro tempo perchĂ© il Paese è fermo".
‘DOPO 25 ANNI DESTRA TORNA CONSERVATRICE’ – "Possiamo dire in una parola che la destra, 25 anni dopo, è tornata conservatrice". Lo afferma il segretario del Pd Walter Veltroni, intervenendo all’assemblea nazionale del partito. "Oggi la destra – prosegue – ha smesso di innovare. Sembra scommettere piuttosto sulla paura che i grandi cambiamenti in atto stanno suscitando in tutti i settori sociali. E sembra voler promettere – conclude – piĂ¹ protezione che innovazione".
SI ALIMENTANO PAURE A CONSENSO POPULISTA – "Le ronde, la caccia al rom o all’immigrato e il mito aberrante del farsi giustizia da sĂ© sono un problema, non sono certo la soluzione. E’ un problema chi soffia sul fuoco, chi alimenta le paure, chi innesca meccanismi che poi rischiano di scappare di mano, il tutto per conquistare un consenso di tipo populista e antipolitico". Lo afferma il segretario del Pd Walter Veltroni, intervenendo all’assemblea nazionale del partito. "Fatemi dire – prosegue – che io non ho visto uomini politici della destra, nĂ© in campagna elettorale, nĂ© nei giorni scorsi quando sono tornato di nuovo a Casal di Principe e in Sicilia, spendere una parola contro la camorra e la mafia sostenendo concretamente i magistrati e le forze dell’ordine".
PARTITO MUORE SE PROLIFERANO CORRENTI PERSONALI – Il segretario del Pd Walter Veltroni, nel suo intervento all’assemblea del partito invita a "considerare una ricchezza l’inevitabile articolazione interna" ma dĂ uno stop al rischio di una deriva correntizia: "quello che non puĂ² accadere è che proliferino le correnti personali mentre il partito deperisce fino al punto di trasformarsi in una confederazione di potentati nazionali con le loro estese ramificazioni locali che finirebbero col demotivare chi avesse solo l’obiettivo di partecipare al Pd". Veltroni spiega che "non esistono regole per impedire la degenerazione" di correnti ma "esiste solo la nostra volontĂ collettiva e il nostro impegno comune". "E’ importante – afferma Veltroni – che le aggregazioni culturali e politiche non riproducano i confini delle vecchie appartenenze di partito o peggio ancora delle vecchie correnti dei vecchi partiti ma si ritrovino sulla base di sensibilitĂ e orientamenti politici che attraversino i vecchi confini". Il leader del Pd è convinto che "ci vorrĂ del tempo ma ogni giorno che passa fa sì che maturi un’identitĂ unitaria e comunque questo è il sforzo".
PRODI RESTI PRESIDENTE ASSEMBLEA – "Voglio essere chiaro: per me l’Unione nascondeva una contraddizione con l’idea originaria dell’Ulivo. Per me il partito democratico è l’Ulivo del ’96 che si fatto finalmente partito”. E’ la premessa con cui il segretario del Pd Walter Veltroni torna a chiedere nel suo intervento all’assemblea del partito "a Romano Prodi di restare presidente di questa grande assemblea del popolo dei democratici". Veltroni torna a ribadire che "il governo Prodi ha realizzato risultati straordinari per il Paese" ma "il problema del governo Prodi, che ha minato alle fondamenta la credibilitĂ , è stato il carattere frammentario e rissoso della coalizione dell’Unione".
ASSEMBLEA IN PIEDI, OVAZIONE PER PRODI- Il segretario del Pd Walter Veltroni chiede a Romano Prodi di rimanere presidente del partito e dalla assemblea dei 2.500 delegati parte una standing ovation. Prima di chiedere a Prodi di restare presidente del partito, Veltroni aveva letto la lettera nella quale l’ex premier considerava ancora valide le ragioni della sue dimissioni e invitava il Pd ad eleggere al piĂ¹ presto un nuovo presidente.
ALITALIA: NON E’ PIU’ PRESTITO MA SPERPERO – I 300 milioni dati ad Alitalia sono "uno sperpero" e non piĂ¹ un prestito ponte. Lo ha detto Walter Veltroni nella relazione di apertura dell’Assemblea del Pd. "Il governo deve sapere – ha detto Veltroni parlando dei primi provvedimenti della legislatura – che il saccheggio delle risorse per le infrastrutture nel Sud ai fini del decreto Ici, lo sperpero di 300 milioni di prestito Alitalia, che non è piĂ¹ ponte verso una credibile soluzione (e dunque non è piĂ¹ nemmeno un prestito), hanno inferto un duro colpo alla sua credibilitĂ e ci rendono diffidenti sulla serietĂ delle sue intenzioni".
