La Prima Commissione del Csm ha deciso, a maggioranza, di non aprire alcuna pratica a tutela del sostituto procuratore della DDA di Bari Desiree Digeronimo, il magistrato che coordina una delle inchieste della Procura barese su un presunto intreccio politica-appalti nel settore della sanità regionale.
Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola Mancino, lo scorso agosto, aveva chiesto alla stessa Commissione di valutare se ci fossero elementi per aprire un fascicolo sulla lettera inviata il 7 agosto al magistrato dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il cui nome era trapelato da indiscrezioni di stampa in merito all’inchiesta.
“L’amore per la verità non mi consente più di tacere. Ho l’impressione di assistere ad un paradossale capovolgimento logico – aveva scritto Vendola – per il quale i briganti prendono il posto dei galantuomini e viceversa.” ” Ho la buona e piena coscienza – affermava ancora Vendola – di non avere mai commesso alcun illecito nella mia vita, ma viceversa di aver dedicato tutte le mie energie a battaglie di giustizia e legalità ”.
Vendola ha così commentato la decisione del CSM: ” Non mi aspettavo nulla di diverso perchè non c’era nessuna intenzione offensiva o lesiva dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura”,