Droga in cambio di sesso: anche questa era una delle modalità di pagamento scelta da quattro spacciatori tunisini arrestati a Venezia dalla Guardia di finanza. Spezzo, la clientela femminile che sceglieva di pagare o di ridurre il debito in questo modo era formata da ragazzine della zona già schiave dell’eroina.
I quattro tunisini con un’età tra i 25 e i 30 anni, si muovevano in bici per non destare sospetti e non essere fermati dalle Forze dell’ordine, con in tasca solo le dosi ordinate dai clienti.
I magrebini risultano clandestini e con precedenti: uno era già stato espulso, mentre un altro era ricercato perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sempre per spaccio: nessuno lavorava e lo spaccio sembra essere stata la loro unica occupazione.
Insieme ai tunisini è finita in cella una ragazza di 26 anni di Mogliano, tossicodipendente anch’essa, che ospitava il gruppo nel suo appartamento trasformato in un deposito-magazzino dell’eroina che poi sarebbe stata smerciata fra Marghera e Mestre. Nell’appartamento, sono stati sequestrati quasi due etti e mezzo di eroina insieme a 18 grammi di polvere di pietra pomice pronta per essere usata come sostanza da taglio e 1.400 euro.
