Non conosce fine la querelle del ponte di Venezia realizzato dall’architetto Santiago Calatrava.
Per l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, infatti, il ponte non è ancora un’opera «pienamente funzionante». L’ennesimo collaudo, infatti, non ha dato risultati soddisfacenti e i responsabili del test hanno chiesto che venga continuamente monitorato per garantire «i livelli di sicurezza minimi della norma».
Il collaudo dell`opera «ha evidenziato non pochi lati oscuri, esprimendosi, tra l`altro, sulla necessità della variante sulla fondazioni».
L’Autorità ha sottolineato che ci sono due distinti livelli di collaudabilità: rispetto agli «stati limite ultimi», ovvero le condizioni capaci di evitare la perdita di equilibrio totale fino a compromettere l’incolumità delle persone, e agli «stati limite di esercizio», ovvero le condizioni capaci di garantire la prestazioni previste nell’esercizio di un`opera senza comprometterne l’uso.
Sul secondo punto, secondo i responsabili del test, il ponte non va bene: è stato riscontrato un «carattere incerto, ossia si può perdere anche repentinamente la funzionalità del ponte».
