«Da quanto ho potuto accertare facendo alcune telefonate – aggiunge il dipendente dell’ospedale di Mestre – in tutto questo periodo hanno tenuto lo zio di mia moglie in un frigorifero in attesa di rintracciare i parenti. Siamo anche andati dai carabinieri per capire cosa sia effettivamente accaduto, per farci un po’ consigliare ed ora avremo anche un incontro con le assistenti sociali di Venezia che ci daranno alcuni dettagli. Mi sembrano un po’ troppi tutti questi giorni per contattare un parente, in ogni caso stiamo attendendo informazioni adeguate. Una persona deceduta non è un pacco, sarebbe stato giusto, magari, contattare i parenti anche quando lo zio di mia moglie stava male in ospedale. E invece, da quanto ho potuto verificare, i parenti non erano stati informati di nulla».
Alla famiglia di Ceggia, insieme ad altri parenti, è stato poi comunicato che il tempo necessario per avviare il funerale e la sepoltura adesso è di soli dieci giorni.