Reato di omicidio colposo. Lunedì la procura disporrà l’autopsia e, se l’esame confermerà che la morte della ragazza è stata determinata dall’ecstasy, sarà ipotizzato il reato di omicidio colposo.
La festa non autorizzata. La giovane aveva partecipato a una festa in spiaggia accompagnata da due amiche. La festa, in occasione del Redentore e alla quale avevano partecipato 2mila persone, non era stata autorizzata.
Le testimonianze delle amiche. La polizia ha cercato di ricostruire la vicenda attraverso le testimonianze delle due amiche della giovane. Frammentarie le informazioni date visto che anche le due amiche della 16enne avevano assunto l’Mdma e non erano perfettamente lucide. Le due hanno riferito di essere andate alla festa e di aver acquistato in spiaggia la droga da un ragazzo che le tre non conoscevano. La droga, in polvere, è stata ingerita dopo essere stata sciolta in bevande.
La sedicenne si è sentita male in spiaggia. Le tre dopo aver assunto la droga hanno si sono divise. La giovane poi decedute è allontanata ed è crollata sulla sabbia. Sarebbe stato uno dei partecipanti alla festa a notare che la giovane rodigina stava male e a dare l’allarme. I medici del presidio ospedaliero allestito in occasione della festa del Redentore hanno subito capito la gravità delle condizioni della ragazzina e l’hanno fatta ricoverare. I poliziotti sono stati fatti intervenire sulla spiaggia poco dopo le 4 del mattino mentre la ragazza più grave, dopo un breve transito all’ospedale del Lido e il rifiuto ad ospitarle a Mestre per carenza di letti, era già arrivata nel nosocomio di Dolo. Quando i poliziotti sono arrivati in spiaggia non c’era più traccia delle circa 2000 persone che avevano partecipato alla festa.
Due camion sparavano musica techno a tutto volume. La festa al Lido di Venezia era stata allestita agli Alberoni, un’area lontana dalle strutture alberghiere, particolarmente ricercata da chi vuole isolarsi. Non sarebbe stata la sola organizzata sulla spiaggia ieri notte, come vuole una tradizione ormai consolidata tra i giovani nella giornata del Redentore. Si è trattato, secondo quanto riferito dagli investigatori, di un ritrovo a metà strada tra la festa e il rave party. A quest’ultimo, in base alle testimonianze, verrebbe ricondotta la presenza di tre camion – due dei quali avrebbero "sparato" musica techno a tutto volume, mentre un terzo avrebbe venduto bibite – e la cessione di stupefacenti. A differenza dei rave tradizionali, non vi sarebbe stata alcuna promozione in internet, ma solo un passa parola tra amici, e non sarebbero stati presenti gruppi di "punkabestia".
Ragazza studiosa. «Una ragazza bravissima, studiosa che faceva parte di una famiglia speciale, conosciuta da tutti». Così un consigliere comunale di Rovigo ricorda Nicole.