Nella giornata conclusiva del vertice Fao, i rappresentanti delle 183 delegazioni presenti tardano a trovare un accordo sulla dichiarazione finale. La trattativa è serrata al punto che la conferenza stampa finale del direttore generale Jacques Diouf, prevista per le 17.00, è slittata ad un orario non definito.
Secondo indiscrezioni trapelate in ambienti Fao, i nodi che ancora non sarebbero stati sciolti riguarderebbero gli accordi sulle politiche commerciali, il protezionismo ed i sussidi dei paesi ricchi alle proprie agricolture. Nell’ambito del negoziato in corso – sempre secondo le stesse fonti – un altro degli scogli da superare in fase di negoziazione è quello legato alla produzione cerealicola argentina e ai conseguenti riflessi sui prezzi.
Su alcuni temi però esisterebbe già un accordo di massima. Tra questi, ci sarebbero gli aiuti immediati per la crisi alimentare e l’invito affinché i prodotti alimentari non siano uno strumento di pressione politica. Alla fine, sul tema dei biocombustibili, dalle dichiarazioni finali potrebbe venire fuori una mera raccomandazione generale alla comunità internazionale sull’uso e gli investimenti futuri. I biocarburanti diventano un’opportunità , invece, per Josette Sheeran, direttore esecutivo del Pam, "quando il petrolio supera gli 80 dollari a barile anche se – aggiunge – occorre valutarne prima l’ecocompatibilità ". Anche l’Africa è ancora al centro dell’attenzione del vertice.
BERLUSCONI, ONU CHIEDA CONTRIBUTI A PRODUTTORI PETROLIO – "Le Nazioni Unite devono chiedere contribuiti ai Paesi produttori di petrolio che incassano ogni giorno degli utili straordinari. Io ho detto poi che l’Ue non calcolasse nel deficit dei bilanci che presentiamo le somme che i singoli Stati possono destinare ai Paesi", afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista a radio Vaticana, parlando del vertice della Fao. L’Italia, ha aggiunto, ha portato i suoi contributi per la lotta contro la fame nel mondo da 60 milioni di euro a 190 milioni. "La lotta alla fame ha due momenti: l’emergenza e la speculazione che si è infilata in questo varco. Noi non dobbiamo assistere senza fare nulla all’impennata dei prezzi, se c’é qualcuno che deve pagare prezzi in più c’é qualcuno che incassa di più, il sovrapprezzo speculativo dei produttori sia destinato in parte ad aiuti immediati", afferma il premier.
FRATTINI: DOCUMENTO FINALE DELUDENTE
Il documento finale del vertice Fao e’ ”deludente rispetto alle premesse”. E’ il giudizio del ministro degli esteri, Franco Frattini che nel pomeriggio ha partecipato alla registrazione della trasmissione Economix su Rai educational. La dichiarazione finale, ha osservato infatti il titolare della Farnesina, ”purtroppo e’ stata molto diluita rispetto alle ambizioni iniziali”. E poi, ha concluso, se i leader mondiali non riescono a mettersi d’accordo almeno per evitare gli sprechi ”in una situazione di drammatica emergenza alimentare questo mi preoccupa…”.
ONG, LA DICHIARAZIONE FINALE NON RISOLVE LA FAME
La dichiarazione finale non risolve il problema della fame. Questa in sintesi la posizione delle organizzazioni non governative, in una conferenza stampa nel Palazzo dell’agenzia Onu, dopo aver visto la bozza del documento conclusivo. Le stesse ong che hanno organizzato ‘Terra preta’, il Forum parallelo al summit, proprio per dare voce alla richiesta di realizzare sovranità alimentare e il diritto al cibo per i milioni di affamati del Pianeta.
Due le accuse principali nei confronti dei lavori della conferenza: quella di non essere stati coinvolti nel processo decisionale e il fatto di ripetere gli stessi impegni del passato, delegando la questione dell’emergenza cibo alla task force Onu, senza quindi un coinvolgimento diretto dei governi nella gestione della crisi.
"La dichiarazione finale non riempirà nessun piatto" afferma Maryam Rahmanian, dell’organizzazione iraniana Cenesta. "I nostri 4.700 partecipanti sono stati ignorati – ha detto Fabio Valente, brasiliano, di Fian International – quando anche noi, insieme ai produttori, siamo parte della soluzione. Per questo vogliamo la costituzione di una commissione sulla sovranità alimentare che analizzi le vere cause della crisi e possa trovare soluzioni concrete". "Indigeni, agricoltori, pescatori: non siamo stati minimamente considerati nel documento finale" ha aggiunto Herman Kumara, il rappresentante dallo Sri Lanka del Forum mondiale dei pescatori. A guadagnare dalla gestione dell’emergenza, secondo le ong, saranno le multinazionali, visto che "la voce speculazione, nella bozza, non è nemmeno menzionata" ha detto Rahmanian.
