
ROMA – La “prova regina del morso” non era attendibile. A dirlo รจ Emilio Nuzzolese, perito odontoiatra forense della difesa di Raniero Busco, assolto il 26 febbraio dall’accusa di aver ucciso Simonetta Cesaroni nel 1990 in via Poma, a Roma. Nuzzolese, intervistato dall’Ansa, ha commentato: “L’assoluzione conferma l’assenza di evidenze scientifiche sostenibili sulla colpevolezza, perchรฉ incerte e approssimative”.
Nuzzolese ha dichiarato:
“La cosiddetta ‘prova regina del morso’, per poter esplicitare i suoi effetti di prova inconfutabile avrebbe dovuto prevedere, giร nel 1990, la valutazione contestuale di un odontoiatra. Come piรน volte ho sottolineato la lesione del presunto morso sul seno della ragazza non poteva essere attribuita ad alcuna dentatura, poichรฉ compatibile non solo con l’azione di un morso laterale, ma anche con l’azione dei ‘denti’ del fermacapelli ritrovato rotto sulla scena del crimine”.
Il perito odontoiatra ha poi aggiunto:
“Pur condividendo, quindi, le conclusioni del perito professor Corrado Cipolla D’Abbruzzo, peraltro non odontoiatra, e soddisfatto del prevedibile esito di conferma dell’innocenza di Raniero Busco tengo comunque a sottolineare il valore probatorio dell’analisi forense di un morso umano, sia sotto il profilo tecnico che scientifico. Si tratta di un’analisi che richiede rigore, criteriologia medico-legale e conoscenza di procedure scientifiche non alla portata nรฉ del medico legale nรฉ del semplice odontoiatra clinico, bensรฌ del solo perito odontoiatra esperto in odontologia forense”.
