Un lungo applauso e tanta commozione. Sono cominciati così i funerali delle vittime della strage di Viareggio. L’applauso ha accompagnato l’ingresso delle 15 bare nello stadio dei Pini della città toscana. L’ingresso dei feretri, portati a spalla da vigili del fuoco, forze dell’ordine e soccorritori, è stato preceduto da un minuto di silenzio.
I nomi delle vittime sono stati pronunciati in ordine di sfilata. La messa sarà celebrata dal vescovo di Lucca Italo Cappellani. Presenti circa 10.000 persone. Tra le cariche dello Stato presenti il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, arrivato alle 11 in punto, il presidente della Camera Gianfranco Fini e quello del Senato Renato Schifani. Tantissime persone sono rimaste fuori dallo stadio e stanno seguendo la funzione da un maxischermo. Alcune persone sono state portate fuori in barella dal campo perché colte da malore, prima dell’inizio dei funerali.
Diversi anche gli striscioni esposti. Sulle gradinate ne è stato srotolato uno con la scritta «Guardateci dall’alto, fate che questo non accada più». Un altro fuori dallo stadio recita invece: «29.06.09 con rabbia e dolore Viareggio vi porterà nel cuore».
«Il fuoco è stato alimentato non solo da caso e fatalità. È da tempo venuto il momento che il nostro territorio, la nostra Terra, con il contributo e la responsabilità di tutti, nessuno escluso, diventi come Dio l’ha voluta, Madre sicura, terra sicura, proprio convertendo gli stili di vita personali e collettivi». È questo il monito lanciato dall’arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani, nell’omelia pronunciata durante la cerimonia
Secondo il vescovo «c’è da interrogarsi sul modo di vivere, per certi aspetti violenti o ad ogni modo che mettono a rischio la vita stessa, a cui concorriamo tutti, con i nostri stili di vita personali e collettivi». Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, ha dichiarato che «da domani dovranno arrivare i provvedimenti per rimettere in piedi Viareggio, e la revisione delle norme inadeguate».
Oltre 30.000 persone, secondo le stime del Comune, hanno reso omaggio alle vittime nella camera ardente allestita nel palasport della città. La camera ardente, di cui era prevista la chiusura alle 22, è rimasta aperta fino quasi a mezzanotte per accogliere il gran numero di persone che in tarda serata erano ancora in fila.