«Questo incidente non è frutto del caso ma di precise azioni ed omissioni che saranno attentamente vagliate» – queste la testimonianza di Beniamino Deidda, procuratore generale della Toscana. Le parole, pesanti, degli inquirenti sottolineano la responsabilità umana di un incidente che poteva e doveva essere evitato. Malgrado le cause dirette e le responsabilità del disastro siano ancora tutte da charire, si delineano le prime direzioni dell’indagine.
Un cedimento strutturale, la rottura di un semiasse, sarebbe la causa scatenante del deragliamento del convoglio che trasportava gas gpl. I macchinisti del treno, salvi per miracolo, e fuggiti dal luogo dell’incidente in stato di shock, non avrebbero responsabilità nell’accaduto; per ora gli indizi raccolti escluderebbero un errore umano.
L’attenzione degli inquirenti si concentra sullo stato dei vagoni e sulla loro manutenzione. Tutti avevano in teoria i documenti in regola poiché le date di collaudo non erano scadute e il prossimo sarebbe dovuto svolgersi nel dicembre 2009. In ogni caso, gli accertamenti saranno laboriosi e richiederanno tempo. Il convoglio apparteneva ad una multinazionale con sede a Chicago, mentre i vagoni erano stati immatricolati in Germania, Polonia e Ungheria.