La domenica del 1° novembre 1981 la Roma vinse a Torino contro la Juve, il Milan perse a Catanzaro, l’Inter fu battuta in casa dal Genoa e in serie B ci furono altri risultati a sorpresa. Lui, Martino Scialpi, venditore ambulante di Martina Franca (Taranto), le azzeccò tutte, aggiudicandosi 1 milione e 257mila lire al Totocalcio. Non vide mai una lira: al momento del ritiro del premio, non si trovò mai la matrice.
Dopo 28 anni di ricorsi, Martino Scialpi, che attualmente ha 57 anni, ha deciso di rivolgersi alla Cassazione contro la sentenza della Corte di Appello di Roma che recentemente ha respinto la sua richiesta di annullamento di una precedente sentenza emessa dalla Sezione civile nel 1985.
Nei motivi del ricorso, lo scommettitore, privato di una vincita che oggi equivale a più di 10 milioni di euro, fa presente che la ricevitoria in cui fu giocata la schedina è risultata non autorizzata in virtù di autorizzazioni e cessioni false sia nella firma che nei tempi di redazione degli stessi atti, come dimostrato da una doppia perizia grafica e merceologica. Per i legali la responsabilità è del Coni.